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Autore Elephant
moxfurbona

Reg.: 04 Mar 2003
Messaggi: 1194
Da: lucca (LU)
Inviato: 20-03-2004 16:10  
quote:
In data 2004-03-20 14:19, Cronenberg scrive:

“Elephant” porta decisivamente agli allori un regista dalla carriera offuscata da troppe buone idee, realizzate malamente nei suoi precedenti lavori, “Drugstore Cowboy”, “Belli e Dannati”, “Cowgirl – Il nuovo sesso” e “Da morire”, per citarne alcuni.




Dì che non ti piace van sant e fai prima...
Non penso proprio che tutti e 4 i film citati siano delle ciofeche...anzi.

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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 09-04-2004 20:00  
Quando l'insieme delle azioni e delle relazioni spazio temporali di pochi minuti vengono colte in circa due ore da prospettive diverse si sente già l'ineccepibile senso del tempo di Van Sant, che fa dell'osservazione e del suo mezzo, la m.d.p., il veicolo per creare una semplicità inquietante. Quello che apperentemente sembrerebbe un film vuoto, risulta invece edificarsi proprio sulla difficile scelta di non creare appositamente scene romanzate per non appellarsi al moralismo post factum o alla funzione dei media.
Questo bellissimo film ti lascia sgomento e attento fin dall'inizio.In quelle che sembrerebbero immagini senza senso ma piene di tempo, non ci si fa l'illusione di vedere qualcosa di tragico o spettacolare, anzi, la pellicola sopravvive grazie al fluire della normalità.
Van Sant fa intuire allo spettatore la geometria dell'istituto le sue entrate proprio mantenedo il tempo di narrazione su pochi minuti, concentrato sulle prospettive perfette, lasciando che gli incroci tra i personaggi si riesumino da punti di vista diversi.
Durante il pranzo delle 3 ragazze che discutono su cosa fare di pomeriggio, alle spalle, dietro la vetrata della mense, filtra l'immagine del biondino intento ad accarezzare il cane, l'unico dei personaggi ripresi che rimane vivo. Metodo perfetto che non lascia che ci si perda nello spazio.
Dietro quello che sembra un semplice documentario anaffettivo si concretizzano grosse problematiche come la bulimia, la mancanza di comunicazione, la contraddizione della provincia, la pericolosità di internet, la sessualità e l'impredivedibilità.
opera soddisfacente per il resto avete già detto.

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pupazz

Reg.: 18 Feb 2003
Messaggi: 2069
Da: prato (PO)
Inviato: 30-04-2004 23:23  
ho appena visto questo film..
condivido con la maggior parte di voi nell'elogiare van sant per essere riuscito a nn far trasparire nessuna emozione, a lasciare lo spettatore al di fuori di tutto..ma alla fine della visione nn mi rimane niente dentro..ne odio ne dispiacere..comunque si tratta di una strage, e qualcosa uno deve pure provare..persino i due ragazzi nn fanno trasparire alcuna emozione(forse solo un po di rabbia)..anche le loro azioni, l'uccidere chiunque gli capiti a tiro come birilli, sembrano essere svolte con totale distacco..come fosse un normale videogame..

se c'era una cosa che però doveva essere rappresentata era il terrore degli studenti..cosa che nn ho assolutamente avvertito..

gli do un 7 solo perchè uno di quei film che ti lasciano tante domande, e ti fanno riflettere sul perchè di tutto quello che è successo..
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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 30-04-2004 23:43  
quote:
In data 2003-11-18 16:30, MakingSoap scrive:
L'ho visto due volte.

La seconda per fortuna l'ho trovato meno fastidioso della prima.

L'idea di base, molto semplice, ma a mio avviso geniale, non trova sviluppo.
I concetti di routine, di ripetitività, di vuoto interiore fonte del male vengono mostrati subito per come sono e poi rimostrati e rimostrati inutilmente più volte da varie prospettive (diamo tecniche, non mentali). Il concetto, già chiaro dall'inizio, mostrato per un'ora di fila annoia, fino a sembrare una presa per il culo. Per questo è un gonfiamento i termini di durata bello e buono, in mancanza di elementi di interesse e di sviluppo.

Tecnicamente ancora peggio: pianosequenza inutili, inquadrature quasi sempre fastidiose con sfocature e teste in primo piano che fanno proprio passare la voglia di guardare lo schermo, troppa illuminazione che orribilmente rende l'immagine piatta e anche insulsa, senza contrasti (e qui più che una scelta di stile mi sembra una limitatezza di vapacità).

In questo film imperversa la noia. Non lo dico perchè penso di non aver trovato significati nel film, o di non averlo capito nel suo messaggio o idea iniziale (sia per il soggetto che per la tecnica), che, ripeto, è geniale. ma è terribilmente, schifosamente allungato.. insomma i concetti sono chiari sin dal primo quarto d'ora, si ha già lidea di cosa Van Sant vuole dire, ma vengono riproposti fino a dare fastidio, sembra prorpio un espediente per compensare il poco materiale di base.

Se fosse durato mezz'ora avrebbe avuto un fortissimo impatto, mentre così (grazie a dio s'è limitato all'ora e un quarto) porta al disinteresse, aggiungendo banalità anche alla scena finale della strage.
Forse questo avrebbe dovuto essere: un mediometraggio, magari uno di tre episodi che componessero un film sul disagio giovanile, con uno spettatore sballottato da una situazione a un'altra.

Ma la mancanza di idee porta a sfornare certe porcate......



Il fatto è che per me è durato esattamente il tempo della sparatoria.
molto probabilmente sei tu che mentalmente non sei stato colto dalla lucida semplice follia di utilizzare lo stesso occhio per noi. Ma non tutti abbiamo occhi per vedere e spesso abbiamo bisogno d'altro. Questo è il tuo caso.

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la bruttura del vuoto è tanto profonda fin quando, cadendo, non ti accorgi di poterti ripigliare. I ganci fanno male, portano ferite, ma correre e faticare per poi giorie è un obbiettivo per cui vale la pena soffrire.
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Luke71

Reg.: 06 Ago 2003
Messaggi: 3997
Da: pavia (PV)
Inviato: 01-05-2004 16:05  
Il film dura molto meno di 2 ore...

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denisuccia

Reg.: 14 Apr 2002
Messaggi: 16972
Da: sanremo (IM)
Inviato: 01-05-2004 16:15  
Infatti, poco più di un'ora e venti.
Ricordo addirittura che al cinema dove lo vidi non fecero nemmeno l'intervallo.
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L'improvviso rossore sulle guance di Thérèse, identificato immediatamente come il segno dell'Amore, quando io avevo sperato in una innocente tubercolosi.

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Luke71

Reg.: 06 Ago 2003
Messaggi: 3997
Da: pavia (PV)
Inviato: 01-05-2004 16:17  
quote:
In data 2004-05-01 16:15, denisuccia scrive:
Infatti, poco più di un'ora e venti.
Ricordo addirittura che al cinema dove lo vidi non fecero nemmeno l'intervallo.




Tolti i titoli di coda credo siano più o meno 70 minuti,inoltre considerando alcune scene identiche solo riprese da visuali di personaggi differenti saremo si è no attorno all'ora..

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Shaka1978

Reg.: 11 Dic 2002
Messaggi: 379
Da: PsE (AP)
Inviato: 05-07-2004 15:27  
Ho visto il film ieri sera e mi sono sentito di rispolverare il topic. Devo dire che in principio la mia percezione del film è stata delusa: finale sospeso, punto interrogativo. Ad un secondo sguardo, sollecitato dalle numerose discussioni col mio ragazzo e alle opinioni trovate in internet, mi sono reso conto che quella sensazione di 'sospensione' era proprio la chiave, per così dire, del film.
A parte le diverse esistenze sospese, lasciate lì a finire, quello che forse colpisce (il cosiddetto aspetto non-etico della pellicola) è la mancata 'sproporzione' a favore dell'episodio dei killers e l'approfondimento della loro condizione di vita, indispensabile - in un'ipotetica ottica di tipo comprensivo - per sostituire ad un giudizio di valore morale uno teso a comprendere il fatto in sé. Tutto questo manca: ogni personaggio, così come è presentato, è, a quanto pare, un killer potenziale. In altri termini, non c'è alcun privilegio; lo spazio che i ragazzi si vedono dedicare, nell'economia del tempo, è pressappoco lo stesso.
Come a voler dire: sì, c'è stata la strage, ma al di là di questa strage vi sono molte altre storie che hanno pari merito d'essere ascoltate.
Il tutto con un realismo ambiguo (c'è comunque, a mio avviso, una certa reinterpretazione personale, ravvisabile sia nell'impostazione registica, fotografica che nell'uso delle musiche) che disarma, fino al punto di permettere lo "scandalo" - provato da molti - dell'assenza di giudizio, di un tendenziale livellamento dei personaggi che, sempre per dirla in un linguaggio etico, non "rende giustizia" all'avvenimento.
L'ottica è, secondo me, semplicemente quella di una mosca (o di un Dio?) e, in ciò, può senz'altro apparire disumana. Si tratta, in fin dei conti, di una tendenza-limite, non pienamente attuata.
Quel che infine può lasciare in dubbio sull'effettiva 'efficacia' comunicativa dell'opera è la persistenza di stereotipi: c'è il tipo sensibile, il padre ubriaco, la famiglia così così, le anoressiche, la sfigata, etc. Il problema, in questo caso, è rendersi conto che, probabilmente, la realtà è proprio FATTA DI questi stereotipi, e che molto volentieri i rapporti intersoggettivi si comprendono a partire da essi. Basti entrare in qualsiasi scuola per realizzare che i gruppi presentano, in fondo e nonostante le normali specificazioni, tratti generalizzabili evidenti.
_________________
"Se tu dovessi incontrare Dio, lo trapasserai"(KillBill) "It's water, that's all"(Dancer in the dark) "La rivoluzione non passa per il buco del culo"(Fragola&Cioccolato) "Come si fa ad essere maschilisti con2tette di quella portata?"(Tutto su mia madre)

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Midknight

Reg.: 18 Ott 2003
Messaggi: 3555
Da: Perugia (PG)
Inviato: 02-08-2004 04:49  
Un film che proprio non ho digerito.Nonostante la buona idea di base,tradisce tutte le mie aspettative e si trasforma in una opera di un inutilità unica.Non pone domande,e finge di non dare neanche risposte,invece si aggrappa ai soliti luoghi comuni e ci rifila una zuppa di sterotipi spacciati per verità incomfutabile.I killer sono ragazzi frustati e derisi dai compagni,giocano a videogiochi violenti,guardano filmati nazisti,hanno problemi con la loro sessualità e vagano in quel luogo di perversione che è internet.Quante banalità schiaffate in faccia allo spettatore in un solo colpo...
Ma ricominciamo da capo.
La macchina da presa segue uno per uno i vari protagonisti (?) mostrandoci uno spezzone della loro vita quotidiana prima dell'irruzione dei killer.Fin qui tutto bene.Ti aspetti di vedere cosa fanno questi ragazzi,di cosa si interessano,quali sono i loro sogni.Invece no,quello che ci viene mostrato sono lunghe passeggiate negl'interminabili corridoi della scuola,senza quasi mai parlare con nessuno,senza far trasparire nulla di ognuno di loro.Cosa sappiamo alla fine delle vittime?Quasi nulla,e quel "quasi" non basta assolutamente a farci interessare di loro.Non volevo ne scene smielate per accaparrarsi la nostra pietà ne lunghe romanzate etc,sarebbero bastate semplicemente scene di vita reale,e non mi venite a dire che camminare per mezz'ora in un corridoio fa parte della vita reale.
Le riprese rigorosamente da dietro,a seguire ogni passo dei ragazzi con il chiaro intento di farci immedesimare con loro per un po.Per un paio di minuti il trucco funziona,poi piano piano diventa irritante e insopportabile,alla fine non ne potevo più di vedermi le nuche di questi tizi che mi coprivano la visuale (che tutto sommato neanche quella era interessante).
Mentre il film prosegue,le strade dei ragazzi si incrociano quindi vediamo da una nuova angolazione scene gia viste prima,come se non fosse abbastanza noioso vederle la prima volta,dobbiamo fare pure il bis.
Dopo parecchio tempo speso in questo modo arriva l'ora di seguire la vita dei killer,e mi aspettavo un po una svolta,invece Van Sant mi tira fuori tutto quel brodo di luoghi comuni e banalità di cui ho già parlato.
La sparatoria alla fine risulta di una freddezza e di un distacco assurdi,che molti di voi hanno lodato,e sinceramente non riesco a spiegarmi il perchè.Penso di aver provato più emozioni leggendo i titoli dei giornali:"Sparatoria al Columbine,morti Tizio e Caio..." e non vedo come questa possa essere una cosa positiva per un film.
Concludendo,l'idea di base del film rimane buona,resta solo tanta rabbia per il modo nel quale è sprecata facendo del film un opera che pretende di essere innovativa ma che fallisce miseramente.
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Alessa14

Reg.: 20 Mag 2004
Messaggi: 37
Da: palermo (NU)
Inviato: 03-08-2004 12:42  
io l'ho visto... ma sinceramente nn mi piace proprio, la parte più bella è la fine senza dubbio

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Foxissimo

Reg.: 21 Lug 2004
Messaggi: 986
Da: Lucca (LU)
Inviato: 03-08-2004 14:53  
quote:
In data 2004-08-03 12:42, Alessa14 scrive:
io l'ho visto... ma sinceramente nn mi piace proprio, la parte più bella è la fine senza dubbio



Purtroppo non ha alcun senso dire che la parte più bella di un film, qualsiasi film, sia questa o quella... ma nel caso di elephant ancora meno... tutta la prima bellissima ora, di una lentezza incredibile ma ciononostante intrigante e coinvolgente, non serve ad altro che a preparare il finale... nel senso che non si può prescindere nel'analizzare la follia dell'atto omicida e della stessa reazione dei compagni-vittime da quanto van sant ci ha mostrato in precedenza... è la normalità di una giornata qualsiasi che viene sconvolta da una folle sparatoria... è la normalità e la monotonia della vita che spinge i due assassini a compiere il loro atto, non particolari condizioni sociali o familiari... è l'incredibile mancanza di sentimenti della maggior parte dei ragazzi ritratti che rende loro le vittime perfette: talmente incapaci di provare emozioni (a parte rabbia e invidia...) da non avere neanche l'istinto di sopravvivenza. E non è un caso che l'unico a salvarsi sia il ragazzo con il padre alcolizzato...

Mi è venuto voglia di rivederlo...

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Midknight

Reg.: 18 Ott 2003
Messaggi: 3555
Da: Perugia (PG)
Inviato: 03-08-2004 21:58  
Non è vero che i ragazzi sono vuoti di emozioni,e van Sant che non ce le mostra.
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Foxissimo

Reg.: 21 Lug 2004
Messaggi: 986
Da: Lucca (LU)
Inviato: 04-08-2004 10:20  
quote:
In data 2004-08-03 21:58, Midknight scrive:
Non è vero che i ragazzi sono vuoti di emozioni,e van Sant che non ce le mostra.




ovviamente hai ragione... ma essendo un film, e non un documentario, è ovvio che il regista voglia proporci una sua visione personale per la quale, a mio parere, è necessario che i ragazzi non mostrino particolari interessi o profonde emozioni...

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Midknight

Reg.: 18 Ott 2003
Messaggi: 3555
Da: Perugia (PG)
Inviato: 04-08-2004 19:13  
Non mostrare le loro più profonde emozioni è una scelta interessante,ma il modo in cui lo fa mi ha fatto odiare il film.Non mostrare le emozioni vuol dire farci vedere un ora di camminate nei corridoi?
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edobill

Reg.: 24 Ago 2004
Messaggi: 39
Da: verbania (VB)
Inviato: 26-08-2004 11:36  
film molto particolare e che necessita di una seconda visione per una completa approvazione. riconosco la lentezza della telecamera e i silenzi che invadono i film per quasi tutta la durata ma è forse in questo modo che il regista vuole spiegarci la monotonia dei liceali (lentezza dei movimenti) e l'incomunicabilità (i silenzi). offrendoci un quadro molto freddo di quella che è la nostra generazione....penso che un linguaggio come questo sia più aprezzabile per i "vecchi" che vedono, come il regista, nella nuova generazione, una società di tristi e squallide persone
_________________
"Revenge is a dish
best served cold"
PULP (pulp) n. 1. A soft, moist, shapeless
mass or matter.
2. A magazine or book containing lurid
subject matter and being characteristically printed on rough, unfinished paper

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